Tuesday, July 26, 2011

Off The Record: Intervista alla Cantina delle Ombre

Cantina live
(English after the jump) 

 La Cantina delle Ombre è una formazione friulana, per la precisione un sestetto che ama mischiare le carte in tavola e non essere prevedibile come altre formazioni jazz nostrane. Se vai a un loro concerto ti ritrovi proiettato dentro a un maremagnum di suoni che spaziano dal jazz-rock alla musica latina, da un repertorio "classico" a improvvisazioni talvolta quasi al limite della sperimentazione. Le loro "cover", come quella di "Blue rondo a la turk" potrebbero sembrare azzardate ma i ragazzi sono inventivi, ci sanno fare, hanno ormai acquisito una sintonia degna di nota che li porterà lontano. Mentre leggerete l'intervista vi consiglio l'ascolto dei loro brani in streaming dal loro profilo myspace:  Cantina delle Ombre.
La formazione attualmente è composta da Lorenzo Del Mestre (basso e contrabbasso), Paolo Taviano (chitarra), Giacomo 'Jack' Carpineti (batteria), Simone Gardel (percussioni), Fabrizio Cargnelli (piano) e Marcello Comuzzi (sax). 


UKN: La Cantina delle Ombre è nata ormai 5 anni fa. Che bilancio di questo quinquennio?


Cantina delle Ombre: Piuttosto buono: abbiamo raggiunto un buon interplay, con una trentina di brani all'attivo: un quinto dei quali sono cover, il resto composizioni originali.

Dal punto di vista creativo e compositivo possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, anche se è piuttosto difficile trovare situazioni live nelle quali la nostra musica sia richiesta o apprezzata. Questo perché forse siamo troppo jazzy per un locale rock, e viceversa.


UKN: Ci sono stati così tanti cambi di line-up da far paura agli Yes! E' così difficile per voi trovare una formazione stabile o si è trattata di semplice sfortuna, di casi della vita?

Cantina delle Ombre:  A onor del vero, gli elementi fondatori (quattro) sono sempre gli stessi, e l’ultima formazione è stabile da un paio d'anni. Inoltre, potremmo aggiungere che i precedenti cambi di line-up sono stati piuttosto rapidi, e per forza di cose un pò ininfluenti nell'evoluzione stilistica della band, se si escludono un paio di casi. Tutto questo non succede con il sestetto attuale, all'interno del quale tutti hanno parte nel fare musica. 



UKN:  Avete mai pensato di registrare un disco live, proprio come farebbe una jazz-band? Quali sono secondo voi i pro e i contro del live e del disco registrato invece in studio, per una band che suona il vostro genere?

Cantina delle Ombre:  In effetti, la nostra prima demo è stata registrata in diretta, senza sovraincisioni. Abbiamo d'altronde inciso altri pezzi in "modalità mista", per una soluzione piu' idonea alla natura dei nostri pezzi. Non siamo necessariamente legati a un metodo di registrazione o ad un altro.
Cantina delle Ombre alle UP!Sessions, con Claudio Cojaniz come ospite



UKN:  Ascoltandovi ho sempre ravvisato una certa influenza canterburiana. Quali altri punti di riferimento puoi citarmi? Quali sono gli ascolti abituali della band?



Cantina delle Ombre:  La scena di Canterbury è piuttosto estranea alla band, anche se un paio di noi la conoscono abbastanza bene. Per quanto riguarda i punti di riferimento, potremmo elencarti influenze che vanno dai Foo Fighters ai Los Van Van, da Frank Zappa a Thelonious Monk, da Cedar Walton a...




UKN:   Come nasce un brano della Cantina? Chi parte di solito e chi segue, come vi intersecate tra di voi? 

Cantina delle Ombre: Solitamente, uno di noi porta un brano di propria composizione, che viene ristrutturato, arrangiato ed orchestrato da tutta la band, in sala prove.
Ovviamente, molti dei nostri brani acquistano forza dopo molte esecuzioni. Prendono una loro direzione con il tempo, e spesso questa nuova direzione è diversa dalle nostre idee iniziali.

UKN:  Quale a detta vostra il concerto live più coinvolgente che avete suonato finora? Ricordate in qualche particolare di quella data?
Cantina delle Ombre: Presumibilmente, il nostro concerto piu' coinvolgente è stato quello all'Hosteria Civiltà Contadina, lo scorso dicembre (forse anche grazie a qualche partita di calcetto). 
Da non dimenticare un'esibizione a Clauiano, su un fienile, a quattro metri da terra, tra vecchi mobili, attrezzi per lavorare i campi ed un salvagente vintage.


No comments:

Post a Comment