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Thursday, July 21, 2011

Off the Record - Intervista a Travis Johnson dei Grooms

Travis, Emily e Jim dei Grooms
(English after the jump.)

Ho conosciuto la musica del trio dei Grooms pochissimo tempo fa  ma mi ha cominciato a prendere fin dal primo ascolto, a tal punto da spingermi a contattare subito la band per saperne di più; da lì l'idea dell'intervista era cosa inevitabile, vista anche l'estrema gentilezza e disponibilità del loro chitarrista e cantante Travis Johnson. Completano la formazione Jim Sykes alla batteria ed Emily Ambruso al basso. Il loro secondo lavoro "Prom" è uscito da una decina di giorni su Kanine Records ed è disponibile anche in vinile. Con l'augurio che possano farsi conoscere anche nel vecchio continente e che vengano in tour da quese parti quanto prima. Potete ascoltare diversi brani di loro produzione in streaming sulla loro pagina di Bandcamp, sul loro Myspace e non dimenticatevi di dare un'occhiata al loro Blog.

UKN:  La storia della vostra band, Grooms, è molto interessante. Innanzitutto leggo che tu, Travis, ti sei spostato dal Texas a Brooklyn, proprio come fece Aurelio Valle dei Calla diversi anni fa. Eri attratto dalla scena indie di Brooklyn? Avendo già menzionato i Calla, devo aggiungere che riscontro una certa similiarità di sound tra voi e altre band di Brooklyn (TV on the Radio, Yeasayer)...

Travis: Mi sono spostato a Brooklyn poco dopo aver finito il college, la stessa cosa vale per Emily. Visitai la città per la prima volta quando avevo 18 anni, pensando da subito che quello era il posto dove volevo vivere, a quell'età non avevo ancora visto nulla che si potesse anche lontanamente paragonare a Brooklyn. E poi c'era una certa storia musicale che Dallas, la città dalla quale provengo, non possedeva. Non stavo proprio pensando alla scena di New York o di Brooklyn all'epoca, volevo solo viverci e fare musica lì. Mi piace il fatto che tu abbia menzionato i TVOTR e gli Yeasayer perché quelle sono due band, insieme ad altre di cui siamo amici, che fanno le loro cose senza preoccuparsi delle mode o di andare dietro ad un certo "sound". Sono più interessati a trovare la loro "voce" vera e propria, come poi tutte le altre band di quà, penso.

UKN: La vostra musica fonde momenti dark e contemplativi con un'aura sognante che si sviluppa attorno ad un sound eclettico. La formula è quella della canzone da 3 minuti ed è già perfetta di per sé, ma immagino che poi improvvisiate dal vivo.

Travis: L'improvvisazione è molto importante durante il processo compositivo e ci sono parti costruite all'interno di ciascuna canzone dove abbiamo la possibilità di andare "fuori di testa" e fare ciò che ci pare. Alcuni di noi, per non dire noi tutti siamo estimatori del "free-form" in musica, dal jazz al noise. E' un fatto liberatorio. Ma apprezziamo anche il pop, così cerchiamo di ottenere il massimo da suoni pop/sognanti e dal materiale dark, giocando sui contrasti, combinandoli insieme.