Monday, August 6, 2012

1/6/12, Riaprite i vostri occhi! La reunion dei Litfiba storici, tributo a Ringo De Palma.

Sono ormai trascorsi piu' di due mesi dal primo giugno di quest'anno, dalla sera in cui la formazione storica dei Litfiba è tornata sul palco a suonare una manciata di canzoni insieme. Si, perché così aveva scritto Gianni Maroccolo sulla sua pagina ufficiale pochi giorni prima del concerto, sottolineando la felicità che provava in quel momento per quanto sarebbe accaduto. E così è stato infatti, una manciata di canzoni e felicità percepibile da ogni poro della pelle. Ma l'evento avrebbe meritato molta più attenzione di quanto non gliene sia stata data.


La presenza di Maroccolo, Aiazzi, Pelù e Renzulli insieme su un palco a Firenze, è stato qualcosa di più che il semplice ritrovo di quattro vecchi amici. Quando si parla dei Litfiba, quelli degli anni '80, si parla di una band storica, senza la quale oggi il rock italiano sarebbe molto diverso. Avevo lasciato i Litfiba sul palco del Pirata tour nel 1990, ancora insieme a Ringo, ancora al meglio. L'abbandono dell'I.R.A e la defezione di Aiazzi e Maroccolo avevano snaturato la band e deluso le mie aspettative degli inizi e, probabilmente con troppa durezza (la durezza di chi non perdona e si sente tradito), smisi di seguirli.

E' quindi ovvio che la notizia di questo concerto, troppo poco pubblicizzato nella sua vera natura (la scelta del 1 giugno non è stata casuale, dato che ricorre in quella data la scomparsa di Ringo De Palma), abbia riportato alla luce ricordi ed entusiasmi rimasti per anni sopiti. Lo stato d'animo nostalgico è stato ciò che ha sicuramente accompagnato e guidato molti dei vecchi fans al Mandela Forum, ma già dalle prime note era comprensibile che di nostalgico e di forzato non c'era proprio niente. Piero Pelù è sempre stato un personaggio sincero, il fatto stesso che non si sia speculato con pubblicità sul concerto e su questa “vera” reunion lo dimostra (pubblicità che invece avrebbe dovuto essere un obbligo). La felicità di Ghigo era alle stelle. Ma non era il solo. I Litfiba sono stati una delle realtà più importanti e solide di quel Rock Targato Italia a cui il Mucchio Selvaggio dedicò un intero inserto nel lontano novembre del 1988 e ciò non si cancella in un batter di ciglia. Probabilmente il pubblico più giovane non ne è consapevole come dovrebbe, ma la presenza di tante famiglie con bambini (quei ventenni degli anni '80) dimostra che a Firenze quella sera bisognava esserci, se non per ciò che sono adesso, per ciò che sono stati e che per questa città hanno rappresentato.

Il concerto si è aperto con Maudit, seguito da Dimmi il Nome, Grande Nazione, Prima Guardia  e Fiesta Tosta, ma è con Dio che la prima emozione è arrivata sulla nostra pelle. Pelù non ha più la sensuale forza e teatralità vocale che lo caratterizzava, ma ha sempre voce e riesce a reggere tre ore di concerto senza pause, senza smettere mai di saltare e agitarsi sul palco, compensando la solidità di Ghigo che, invece, rimane immobile o tuttalpiù passeggia, mentre dalle corde  della sua chitarra escono suoni che di immobile non hanno assolutamente niente. Non stancano, anzi, divertono e non c'è stata alcuna attesa da parte nostra perchè 'live' suonano bene e non si risparmiano. Ghigo e Piero 'insieme' sono ancora la miglior rappresentazione del Rock Targato Italia.
E non mi riferisco alla produzione discografica, ma a quanto visto e ascoltato quella sera al Mandela.
L'emozione è salita pian piano, via via che a turno componenti storici della band e ospiti sono saliti sul palco. Primo fra tutti a metterci piede è stato 'il marchese Aiazzi' (così Pelù lo ha presentato) che ha suonato Il volo, dedicata a Ringo. Poì è stato il turno di Federico Fiumani che con Pelù ha cantato Amsterdam. Gianni Maroccolo, visibilmente felice ed emozionato, ha raggiunto Ghigo e Piero sul palco per Tex. Dopo di lui, è stata la volta di Trambusti e Poggipollini per Gioconda.


Il concerto è poi proseguito con la formazione attuale, eppure eravamo tutti coinvolti, tutti felici, probabilmente contagiati da quella strana allegria che nell'aria si percepiva. E, soprattutto, non eravamo né stanchi né annoiati. Ma ovviamente non era finita. Maroccolo, Aiazzi, Renzulli e Pelù sono tornati nuovamente insieme sul palco per quella “manciata di canzoni” di cui Maroccolo aveva parlato: Istambul, Il Vento, Apapaia e Resta. Dopo di ciò la 'storia' dei Litfiba è tornata ancora una volta dietro le quinte, lasciando il posto ai nuovi.
Però non eravamo ancora stanchi e, soprattutto, non ci bastava. Sono state suonate altre cinque canzoni con la formazione attuale e poi, finalmente, è iniziata una lunghissima Lacio Drom (di oltre venti minuti) che ci ha accompagnati per il gran finale e ha visto risalire sul palco tutti gli ospiti ad uno ad uno, con rispettivi assoli.
Il primo assolo è stato di Ghigo (e si è sentito), dopo è stata la volta di Fiumani (suono di chitarra completamente differente) e poi Trambusti, che ha omaggiato Ringo facendo l'assolo sul suo rullante. A seguire il basso di Maroccolo, poi ancora Aiazzi e le sue tastiere. La felicità loro e nostra era davvero alle stelle. Quando è arrivato il turno di Poggipollini, Ghigo lo ha raggiunto al centro del palco, ma non ha iniziato a suonare come ci si aspettava, ridendo ha iniziato a sventolarlo con l'asciugamano che aveva al collo. Sorrisi e abbracci si mescolavano ai suoni, sul palco c'erano tutti, vecchi e nuovi  per concludere la festa, per concludere Lacio Drom,  “fai festa festa... nella tua testa”.
Sì, è stata proprio una gran bella festa, un gran bel concerto, un bel vedere e sentire assortito con un bel  po' di emozione.

Setlist:
Maudit
Dimmi Il Nome
Grande Nazione
Prima Guardia
Barcollo
Fiesta Tosta
Dio
Sparami
Il Volo (con Antonio Aiazzi)
La Mia Valigia
Amsterdam (con Federico Fiumani)
Brado
Tex (con Gianni Maroccolo)
Gioconda (con Federico Poggipollini e Daniele Trambusti)
Regina Di Cuori
Cangaceiro
Istambul (con Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi)
Il Vento (con Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi)
Apapaia (con Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi)
Resta     (con Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi)
Fata Morgana
Elettrica
El Diablo
Ritmo #2
Lo Spettacolo
Lacio Drom (con Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi, Daniele Trambusti, Federico Poggipollini e 
Federico Fiumani)

Articolo originale e foto di Daniela Paesano. Traduzione (dopo il "jump") di Nichy D'Andrea

(This translation was adapted from Daniela Paesano's original article, I added an introduction to the band, knowing that Litfiba are more of an Italian act than an international one.)


I've always had a weird relationship with Litfiba's saga. I followed this band up to the mid-90's, then became
disappointed with their commercial detour, completely lost them with their later line-ups (after Piero Pelu' left the band), mildly glad but very skeptical about their reunion a couple of years ago. I know this band is not well known beyond Italian borders, but this is a shame since at least four of their records (all sung in Italian with some rare injections of French, Spanish and English, see the cover of Yassassin by David Bowie for instance) are some of the best rock albums ever made in our peninsula: "Desaparecido" (1985), "3" (1988), their first live albums "12-5-87: Aprite i vostri occhi" and "Pirata" (1989) and, in particular, their magnum opus "17RE" (1986) shouldn't be overlooked by lovers of rock music from any country. Musically they managed to mix very different styles, new wave and prog rock, gypsy and Mediterranean influences, punk and dark. Theatrical and poetic, the classic line-up found in Piero Pelu' a very charismatic frontman, who looked up to the unparalleled Demetrio Stratos from Area, considering him an important model. All of this started to change when the classic line up dissolved in 1990: Gianni Maroccolo left the band to join C.C.C.P and C.S.I. among others, after his unique bass playing had characterized Litfiba's best things and Antonio Aiazzi (keyboards) was sadly reduced to a sessionman while unfortunately Ringo De Palma passed away. This concert was organized and dedicated to the latter, 22 years after his premature death and saw the classic line up reunited with more guests like Federico Fiumani (Diaframma), Federico Poggipollini and Daniele Trambusti who played Ringo's snare drum during his solo.

So it's been two months since this historic reunion, when the classic line up played a "handful" of songs together. This is what Gianni Maroccolo said on his website a few days before, emphasizing how happy he was for what was going to happen. And this is what it was, a handful of songs and happiness, a celebration that would have deserved more attention from the media. The presence of Maroccolo, Pelu', Renzulli and Aiazzi on the same stage in Florence (their hometown) was much more than a meeting of old friends. When you speak of 80's era Litfiba you mention a band that changed the face of Italian rock. Last time I saw Litfiba on stage was in 1990 during the Pirata tour, Ringo was still there on drums. Then the classic line up split up, they left I.R.A. (their old record label/management, Ed's note) and I quit following them. In a way I felt betrayed and I wasn't going to forgive them. Memories and enthusiasm came back at the news of this reunion show, set up to coincide with the anniversary of Ringo's passing. Nostalgia is definitely what brought a lot of old fans to the Mandela Forum but from the first notes of the concert it was clear that nothing here was nostalgic or constrained. Piero Pelu' has always been a sincere person, and they didn't speculate nor publicized the event too much. Ghigo's happiness was really evident but he wasn't the only one to be happy that night. Litfiba were one of the highest hopes of the so-called Rock Targato Italia that was pushed during the 80's by Italian magazines such as the Mucchio Selvaggio (they dedicated a whole supplement to that scene, in November 1988). Maybe younger generations aren't aware about all of this but the presence of many families (people that were in their twenties back then) with kids shows that you had to be there, that night, in Florence. Piero might not have the same sensual and theatrical voice he used to have but he can keep going for three hours without a pause, jumping everywhere on stage, compensating Ghigo's stillness... At the most Ghigo walks onstage but his guitar plays in a way that has no stillness in it at all. They never tire, they never save themselves, Ghigo and Piero are still the best representation of that Rock Targato Italia. The first guest of the night was Antonio Aiazzi, Piero presents him as "il marchese" (the marquis), his old nickname. They play Il Volo (The Flight), from the El Diablo LP and dedicate it to Ringo. Then it was Federico Fiumani's turn, who sang (with Piero) and played on Amsterdam, the 1985 collaboration between his band and Litfiba. Gianni Maroccolo then joined the band for Tex (from Litfiba 3), he was visibly thrilled.

Trambusti (Ringo's replacement back then) and Poggipollini (second guitar from 1990 to 1993), then played Gioconda with the band. The concert continued with the new band but thrill and happiness were still in the air and surprises weren't over: Maroccolo and Aiazzi go back onstage for that handful of historic songs. They play Istambul, Apapaia, Il Vento and Resta. After that the classic line up goes backstage one more time and leave room for five more songs with the new band again. The finale is a long (more than 20 minutes) jam on the notes of Lacio Drom. All the guests go back onstage and play many solos. The first solo was Ghigo's, followed by Federico Fiumani's (very different from Ghigo's), Trambusti's (solo on Ringo's snare drum), then Maroccolo with his bass, Aiazzi on keyboards. During Poggipollini's solo Ghigo Renzulli jokes with the guy, waving a towel at him, as if he wanted to say "You're too hot man!"
Smiles, hugs, happiness, Lacio Drom's notes and lyrics were the perfect ending to that show ("Have a party, party... In your mind"). Yes, it was a very nice party, a great concert, a big emotion for everyone.

2 comments:

  1. Quei Litfiba appartengono ad una fase ormai passata, come il genere proposto. Aiazzi ha comunque continuato coi Litfiba sino al1996 mentre Maroccolo ha, da solista, inanellato disastri su disastri, vedasi lavori da solista o coi Marlene. Purtroppo, quei Litfiba anni '80 hanno avuto meno successo di ciò che meritavano. Ormai, però, Maroccolo è fuori da 23 anni e c'entrerebbe poco coi Litfiba hard rock di Terremoto,Grande Nazione ecc...Inoltre, Bagni è un eccellente bassista e, numeri alla mano, ai fans interessa poco quella fase, visto l'incredibile successo anni90, della reunion del 2009 nonché, più in generale, del numero di dischi, concerti, fans da El Diablo in poi. Godiamoci i Litfiba senz rimpianti e gioiamo per la loro reunion di 3 anni fa.

    ReplyDelete
  2. So che Aiazzi è rimasto nei Litfiba fino a Spirito, ma il suo apporto è progressivamente scemato, anche se le sue tastiere avevano caratterizzato la prima fase dei Litfiba in maniera preponderante. Triste sentire certe versione live "mutilate" (es. "Tex" ma anche "Woda Woda" o "Cangaceiro")... Per la cronaca ritengo Terremoto un gran bel disco! Maroccolo secondo me ha fatto grandi cose con i CSI in particolare, questione di gusti forse. Unico dubbio su questo concerto/tributo che mi sta venendo in questi giorni... Ma dov'era Terzani quella sera??? Perché non venne invitato?

    ReplyDelete